Analisi microbiologiche

Chlamydia pneumoniae

Il batterio

Gli organismi del genere Chlamydia devono necessariamente vivere all’interno di cellule eucariote. Sono pertanto dei parassiti intracellulari obbligati. Non possiedono parte cellulare e l'involucro esterno è costituito da una membrana interna, da una parete con proteine ricche in cisteina e una membrana esterna. La clamidia ha un ciclo vitale dimorfico: il corpo elementare (CE), piccolo (200-300 nm), rappresenta la forma infettante e riesce a sopravvivere nell'ambiente esterno, mentre il corpo reticolare (CR) è più grande (600-1000 nm), è metabolicamente attivo e rappresenta la forma non infettante.
Chlamydia pneumoniae è stata definita come specie nel 1989 appartenente al genere Chlamydia. Alcuni ceppi definiti come TWAR-Chlamydia sono state classificate in questa “species nova”.

 

Manifestazione clinica

Lo spettro delle manifestazioni cliniche può variare da faringiti, tonsilliti, tosse, e sinusiti fino a bronchiti e polmoniti. Come complicazioni sono state descritte endo-, mio- e pericarditi come anche artriti. Sono state descritte possibili associazioni con asma bronchiale, malattie polmonari cronico-ostruttive, arteriosclerosi e malattie coronariche. L’infezione si manifesta nei bambini e negli adolescenti prevalentemente in modo lieve o subclinico, decorsi problematici si riscontrano negli anziani o in pazienti immunodepressi.

 

Epidemiologia

La trasmissione avviene da persona a persona tramite secrezioni respiratorie.
Tutte le fasce di età sono a rischio, ma in modo particolare i bambini in etàscolastica. Anche le reinfezioni sembrano essere frequenti.
Studi di sieroprevalenza mostrano come l’infezione sia mondialmente molto frequente, infatti il 40-50% degli adulti sono portatori di anticorpi anti C. pneumoniae.

 

Diagnosi

Esiste una mancanca di standardizzazione dei test diagnostici. La messa in evidenza del microrganismo tramite coltura è difficile e non viene utilizzata a scopi diagnostici. La diagnosi sierologica è basata sulla messa in evidenza di un’aumento significativo degli anticorpi fra due sieri prelevati durante la fase acuta e quella di convalescenza.
La PCR basata sul frammento PstI permette di mettere in evidenza C. pneumoniae in modo specifico e sensibile.

 

Prelievo

Striscio nasofaringeo, espettorato, aspirato bronchiale, puntato pleurico, biopsia polmonare, puntato articolare, biopsia.

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